Una magia che si rinnova ogni giorno, ad ogni ora, e in ogni momento! La musica non ha confini, non ha limiti, non muore mai! Sembra fatta da milioni di note eppure... Sono solo sette, che saltellano di qua e di là, e si insinuano nei nostri pensieri. La musica riesce a sfiorare la nostra anima a riaccendere i nostri ricordi ad esaltare le nostre emozioni. E il mondo forse non potrebbe esistere senza! (Stonenge, 09062009)
Diretta dal Maestro Damiano Santini, la Corale Certaldese, attualmente è composta da circa trenta cantori ed è iscritta alla Associazione Cori della Toscana. Il repertorio della corale è vario; spazia dalla polifonia sacra e profana, ai canti popolari, agli spirituali, ai cori lirici.
Ha partecipato a varie manifestazioni culturali ed ha tenuto numerosi concerti nelle vicine cittadine toscane ed in altre regioni italiane. Oltre a scambi culturali con altre corali italiane ed estere.
E 'stata una sorpresa quando sono andata al supermercato e ho trovato il nostro AIPIM!
Non è un prodotto comune in Italia, ma per fortuna, qui possiamo trovare un po 'di tutto!
lo ho chiesto ad una dependente che mi dice di chiamare CASSAVA e era venuta di Costa Rica, ma qui non l’aveva mai mangiato e non sapeva il gusto.
Fondamentalmente lo stesso, da quando ho comprato per provare e degustare insieme al ricordo della nostra cucina .... così grande come tanti altri!
In suma, ricordando di quella ragazza, ho pensato perché non scrivere un po' della gastronomia brasiliana?
Abbiamo poi un esempio di come possiamo ussare la MANIOCA(cosi la chiamano qui in Italia), oppure CASAVA( come in Costa Rica) o AIPIM come lo chiamamo noi in Brasile.
Una bella torta da gustare.
Auguriamo buon divertimento e qualsiasi dubbio si può chiedere!
500g di manioca (o cassava) 250ml di latte 2 tuorlo d’uovo 75g di margarina 1 tazza di zucchero 1/2 tazza di farina 100g cocco grattugiato 1 cucchiaio di lievito in polvere
PER PREPARARE LA TEGLIA
Margarina Farina Oppure se si preferisce carta pergamena
MODO DI FARE
Suggerimento: accendere il forno a 180 ° (temperatura media) per riscaldare
Preparare la teglia: grassare la teglia con un po' di margarina e giocare un po 'di farina, su tutta la superficie e sui lati.
Battere il form con le mani per sciogliere la farina in eccesso e buttarlo via.
Se si preferisce usare la carta pergamena invece olio e la farina, facile da lavare dopo.
Basta semplicemente tagliare un pezzo leggermente più grande della teglia e fodera in esso.
PREPARARE LA MANIOCA
Con un coltello ben affilato su un tagliere, buccia e rimuovere le righe nel mezzo di manioca e tagliare a pezzi piccoli. A poco a poco si mash in un frullatore con il latte e mettere da parte.
PREPARARE LA TORTA
In una ciotola capiente mescolate insieme i tuorli con la margarina e lo zucchero con i bianchi d'uovo una frusta o un cucchiaio di legno.
Aggiungere la purea di manioca con il latte e rimescolare bene.
Mescolare molto bene la farina e il cocco grattugiato per aggiungere uguale.
Infine aggiungete il lievito.
Mettete a cuocere in forno già caldo fino a doratura.
Il tempo di cottura è di + / - 35 a 45 minuti, ma può variare a seconda del forno e padella.
Una volta pronto lasciare raffreddare leggermente.
Servire naturale.
SUGGERIMENTO
Per assicurarsi qui la torta è ben cotta attaccare uno stuzzicadenti nel mezzo.
Se si lascia pulito, pronto.
Se avete ancora il resto della pasta prime cuocere ancora un poco.
Evitare il contatto con l'apertura del forno mentre la torta è cotta.
Questo può fare la torta non crescere a destra e a sinistra lasciando la massa pesante e bassa.
Quindi, evitare di aprire il forno prima di metà tempo.
di Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle Solera (Liricamnte.it)
Personaggi
Nabucodonosor (Baritono), re dei Babilonesi
Ismaele (Tenore), nipote di Sedecia re di Gerusalemme Zaccaria (Basso), gran pontefice degli Ebrei Abigaille (Soprano), schiava, figlia adottiva di Nabucco Fenena (Mezzosoprano), figlia di Nabucco innamorata di Ismaele Abdallo (Tenore), vecchio ufficiale del re di Babilonia Anna (Soprano) Coro (Soldati babilonesi, soldati ebrei, Leviti, vergini ebree, donne babilonesi, Magi, grandi del regno di Babilonia, popolo)
Introduzione
Melodramma in 4 atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Temistocle Solera.
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 9 marzo 1842
Originariamente era Nabucodonosor, nella partitura autografa di Verdi e nella prima edizione a stampa, ma lo stesso Verdi usò sempre in seguito il titolo abbreviato, Nabucco, per la sua terza opera nonché primo dei numerosi trionfi che segnarono la sua lunga carriera. L’impresario della Scala, Bartolomeo Merelli, nel periodo successivo alla composizione di Oberto, conte di San Bonifaci , offrì a Verdi un contratto per tre opere da scrivere in otto mesi, tra cui un’opera buffa, Un giorno di regno, che cadde clamorosamente alla prima esecuzione; Merelli non diede peso a questo evento e confermò comunque la sua fiducia in Verdi, offrendogli di musicare un libretto – Nabucodonosor appunto – che era stato rifiutato dal giovane compositore prussiano Otto Nicolai.
Prima fonte del libretto di Temistocle Solera è naturalmente la Bibbia, letta nella traduzione di Giovanni Deodati, come testimoniano le citazioni apposte a capo delle varie sezioni del libretto. I riferimenti alla Bibbia riguardano in particolare il regno di Giuda e la sua invasione da parte del re babilonese Nabucodonosor nel 587-586 a.C., quando fu saccheggiato il tempio di Gerusalemme, cui seguì la deportazione dei vinti in Babilonia, dove circa mezzo secolo dopo furono liberati; nel racconto biblico non figurano però né Ismaele – nipote di Sedecia re di Gerusalemme – né Abigaille, e neppure Fenena. Altre fonti più vicine al libretto di Solera sono il dramma francese Nabuchodonosor di Auguste Anicet-Bourgeois e Francis Cornu, rappresentato nel 1836 al Théâtre de l’Ambigu-Comique di Parigi, tradotto dopo circa due anni in italiano, e Il ballo storico Nabuccodonosor di Antonio Cortesi, rappresentato alla Scala il 27 ottobre 1836. Frutto della fantasia di Solera è invece l’amore non corrisposto di Abigaille per Ismaele, che non trova riscontro in alcuna delle fonti citate.
L’opera andò in scena il 9 marzo 1842 con un successo tale da venire ripresa settantacinque volte solo alla Scala entro la fine dell’anno.
TRAMA
ATTO I - Gerusalemme
Nel tempio di Salomone, Ebrei e Leviti invitano le vergini ebree a pregare per la salvezza di Israele, poiché Nabucco, il re d’Assiria, li ha invasi.
Entra Zaccaria, profeta ebraico, dicendo che Dio ha tratto in suo potere Fenena, figlia di Nabucco: lei forse potrà far ritornare la pace; invita perciò gli Ebrei a confidare nel loro Dio.
Improvvisamente si sentono urla: giunge quindi Ismaele, nipote di Sedecia re di Gerusalemme, per annunciare che Nabucco si sta avvicinando furibondo. Zaccaria affida Fenena a Ismaele, predicendo rovina al Dio di Belo. Rimasti soli Ismaele e Fenena, ricordano quando, nelle vesti di ambasciatore di Giuda, Ismaele andò in Babilonia e fu imprigionato. Fu Fenena a salvarlo sia dalla prigione sia dall’amore furente della di lei sorella, Abigaille.
Fenena gli rammenta la sua attuale condizione di schiava, e Ismaele, follemenente innamorato, le giura che le renderà la libertà. Mentre sta per aprire una porta segreta da cui fuggire, entra Abigaille, schiava creduta figlia primogenita di Nabucco, seguita da alcuni guerrieri babilonesi travestiti da Ebrei.
Sorpresi i due amanti, ella accusa Ismaele di tradire la patria per una donna babilonese e grida vendetta, confessando di averlo amato e di avergli offerto anche il regno di Babilonia; sentendosi schernita, ha mutato ora il suo amore in odio, ma si dichiara pronta a salvarlo se Ismaele cambierà partito.
Gli Ebrei sono in preghiera nel tempio, quando giunge la notizia che Nabucco a cavallo si sta avvicinando. S’avanza anche Abigaille, inneggiando a Nabucco: è lei che ha aperto il passo ai guerrieri babilonesi, che ora fanno irruzione nel tempio. Segue anche Nabucco, che viene affrontato da Zaccaria; questi minaccia di uccidere Fenena, che tiene in pugno, se Nabucco osasse profanare il tempio. Mentre Zaccaria sta per vibrare il colpo su Fenena, Ismaele ferma il pugnale; la fanciulla corre fra le braccia di Nabucco, che annuncia tremenda vendetta.
ATTO II - L'empio
Abigaille ha in mano uno scritto, sottratto a Nabucco, nel quale scopre le sue origini servili.
Per questa ragione Nabucco destina il trono alla figlia minore, Fenena, mentre Abigaille è tenuta in schiavitù.
Questa sua condizione la rende furente contro tutti, al punto da minacciare di morte Fenena, il finto padre Nabucco e il regno.
Il gran sacerdote di Belo avverte Abigaille che Fenena sta liberando gli Ebrei, per cui il popolo assiro acclama regina Abigaille.
Nella reggia Ismaele incontra i Leviti che gli intimano di fuggire, maledicendolo perché ha tradito il suo popolo. Sopraggiunge Anna, che dice di aver pietà di Ismaele: ha salvato un’ebrea, Fenena, che si è infatti convertita al dio di Israele.
Entra Abdallo dicendo che è stata annunciata la morte di Nabucco e che Abigaille è invocata regina.
Abigaille intima a Fenena di renderle la corona; ma entra Nabucco e, strappata la corona dalle mani di Abigaille, la sfida a prenderla dal suo capo.
Nabucco ripudia il dio di Babilonia, che ha reso i babilonesi traditori, e quello degli Ebrei, che li ha posti in suo potere e, in un impeto d’orgoglio, dichiara se stesso dio. A questa affermazione viene colpito da un fulmine e Nabucco sembra avere sul volto le tracce della follia: sconvolto, cade, invocando l’aiuto di Fenena, mentre Abigaille raccoglie la corona.
ATTO III - La profezia
Negli orti pensili di Babilonia Abigaille è sul trono. Il sacerdote di Belo invoca la morte per tutti gli Ebrei e per Fenena per prima, perchè traditrice di Belo.
Entra quindi Nabucco, trasandato e con abbigliamento lacero. Abigaille ordina di rinchiuderlo nelle sue stanze, poiché ha perso il senno, ma Nabucco rivendica il suo trono e affronta Abigaille chiedendole come osa sedervi.
La donna dice di averlo occupato per il bene di Belo quando lui era demente e lo informa dell'imminente sterminio degli Ebrei. Nabucco è stupito, Abigaille rincara la dose e lo accusa di essere un vile e Nabucco, messo alle strette, firma allora l’ordine, ma quando si rende conto che in questo modo ha condannato anche Fenena vorrebbe tornare sui suoi passi. Abigaille non lo permette, e dice che avrà lei come figlia. Infuriato, Nabucco la definisce "schiava" e cerca il foglio che attesta la sua nascita servile, ma Abigaille lo estrae dal seno lo distrugge.
Abigaille fa rinchiudere Nabucco in prigione, ed egli disperato, le chiede di rendergli almeno Fenena.
Intanto, sulle sponde dell’Eufrate, gli Ebrei incatenati e costretti al lavoro pensano con nostalgia alla loro patria Va pensiero sull’ale dorate. Subito dopo giunge Zaccaria, che profetizza la futura liberazione del suo popolo.
ATTO IV- L'idolo infranto
Negli appartamenti della reggia Nabucco sta dormendo. Si ode il suono di guerra e Nabucco si sveglia ansante credendo che Belo stia cadendo in mano agli Ebrei. Si affaccia alla finestra e vede la figlia Fenena tratta a morte in catene. Cerca di liberarsi, ma si rende conto di essere rinchiuso; disperato, si tocca la fronte e invoca il perdono al Dio di Giuda. Sentendosi guarito e rinvigorito riesce ad aprire con violenza la porta, ruba la spada ad Abdallo e corre a salvare Fenena. Intanto negli orti pensili il sacerdote di Belo attende Fenena, che si prepara al martirio. Irrompe Nabucco, con Abdallo e i guerrieri; cade l’idolo, e Nabucco spiega come il Dio di Giuda lo rese demente quand’era tiranno, facendo anche impazzire Abigaille che nel frattempo ha bevuto il veleno.
Tutti si inginocchiano e rendono grazie a Dio. Entra Abigaille, in fin di vita, sorretta da due guerrieri: chiede perdono a Fenena, benedicendo il suo amore con Ismaele; muore implorando la pietà di Dio, mentre Zaccaria saluta Nabucco re dei re.
BRANI CELEBRI
Sinfonia (parte I)
Mio furor, non più costretto, (finale atto I) Ben io t'invenni, o fatal scritto! Anch'io dischiuso un giorno, recitativo e aria di Abigaille (atto II) Vieni, o Levita, preghiera di Zaccaria (atto II) S'appressan gli istanti!, concertato (atto II) È l'Assiria una regina, introduzione (atto III) Va', pensiero, sull'ali dorate, coro degli ebrei (atto III) Dio di Giuda, perdono! preghiera di Nabucco (atto IV)
Dopo il concerto di Natale, la Corale Certaldese è ancora una volta presente in questo spazio per invitarvi a un nuovo evento musicale.
Dopo un inverno llungo e freddo, come da anni non se ne vedeva, finalmente la primavera è all porte e con la primavera è tornata quest'anno, la Rassegna Corale che la Corale Certaldese è orgogliosa di potervi nuovamente riporporre..
L'appuntamento per la domenica 28 marzo, nella Chiesa aconsacrata annessa a Palazzo Pretorio, nella eplendida cornice di Certaldo Alto, dove la buona musica italiana farà la parte della protagonista.
La partecipazione, come sempre, è stata gratuita perché la Corale Certaldese è una associazione culturale senza scopo di lucro composta da persone unite dal'amore per la musica e dal piacere di stare insieme.
Quindi se hai un'età compresa tra i 18 e i 100 anni e, hai voglia di dedicare un po' del tuo tempo a diffondere la tradizione musicale italiana, vieni a trovarci tutti i lunedi e i giovedi dopo cena.
Ed è proprio grazie all'impegno continuo e alla disponibilità di mettersi in gioco che caratterizza tutti i membri della nostra Corale .
La Rassegna è successo nel pomeriggio di domenica 28 marzo ed è stata perciò caratterizzato non solo dall'esibizione della Corale Certaldese, ma anche dalla partecipazione di due diversi Corali, la Corale Santa Cecilia ed I Cantatorri di Caselina, che ci allieteranno con piccoli gioelli di musica lirica e popolare.
E allora, parafrasando il nostro brano di apertura "Viene a Firenze" di C. Cesarini moderadamente arrangiato dal nostro M° DAMIANO SANTINI, "Viene a Certaldo" è stato fatto questo invito perchè speriamo de avere potuto veramente far ascoltare a tutti presente, tanta buona musica.
Biotti Sabrina
Calandrino
Periodico della Associazione Turistica pro Cetaldo
In occasione dell’Incontro Corale, giorno 28 marzo 2010, alla chiesa dei SS. Jacopo e Filippo a Certaldo Alto, Scandici si ha fatto ripresentare per la Corale I Cantatorri di Caselina.
I CANTATORRI DI CASELINA
Scandici (FI)
Direttore: Elena MERCURI
Il coro “Cantatorri” nasce nell’ambito della scuola di musica “Le Arti in Gioco”. Tra i molti concerti ricordiamo in particolare quelli in piazza Della Signoria, in’occasione della giornata della musica e la ormai consueta partecipazione alla “FIERUCOLA” in piazza Santissima Annunziata.
Diretta dalla maestra Elena Mercuri e armonizzata dal Maestro Giacomo Gentiluomo, la Corale si a presentato con una raccolta di canti della tradizione popolare Toscana, attendendoci il più possibile alla autenticità del testi e della melodia.
E’ un lavoro bellissimo qui offri queste canzoni perche sono testimonianza di gente semplice e patrimonio della nostra cultura.
In occasione dell’Incontro Corale, giorno 28 marzo 2010, alla chiesa dei SS. Jacopo e Filippo a Certaldo Alto, Castiglione della Pescaia si ha fatto ripresentare per la Corale Santa Cecilia.
CORALE SANTA CECILIA
Castiglione della Pescaia (GR)
Direttore: Maestra Rossella AGNOLUCCI
La Corale S. Cecilia nasce nel 1980 a Grosseto. L’attuale formazione polifonica inizia la sua attività nel 2007, grazie allo stimolo ed alla spinta dell’attuale Direttore, M° Rossella Agnolucci.
Fin dall’inizio del suo incarico, nel febbraio 2007, raccogliendo la passione di buona parte del precedente gruppo, apportando alcuni nuovi importante inserimenti e, con la collaborazione del Coro Madre del Divin Pastore di Pancole, dà vita ad un gruppo nuovo, sia per lo spirito di aggregazione che riesce ad apportare, sia per la grande spinta all’attività concertistica.
Tra questi, partecipa nel mese di aprile 2007, ad una Rassegna Nazionale a Poggibonsi (SI); organizza una Rassegna regionale per cori Polifonici nel mese di dicembre 2008 a Castiglione della Pescaia; organizza nel 2009 numerosi Concerti col patrocinio della Provincia di Grosseto nell’ambito del progetto “Tour delle Rocche”; partecipa alla Rassegna Corale Internazionale di Wolfsberg in Carinzia (Austria), nel mese di settembre 2009, nella quale ha l’onore, unico tra i 28 cori presenti, di cantare la messa nella Cattedrale di S. Marco, oltre a partecipare agli tre concerti organizzati. Prende parte nel successivo mese di ottobre 2009 alla XXV edizione della Rassegna Corale Nazionale città di Foiano della chiana (AR) e a metà novembre partecipa alla Rassegna Regionale “Quattro Passi tra Cori” organizzata dalla Corale S. Cecilia di Monterotondo Marittimo.
Nel novembre 2005 dà vita, su iniziativa ed invito del Comune di Castiglione della Pescaia, alla Scuola di Musica S. Cecilia, che avvalendosi di docenti di primissimo livello e di un’organizzazione snella, ma estremamente efficace, eleva in soli tre anni, a struttura di notevole successo, perla nel territorio per i numerosi ed importanti iniziative artistiche e cultural, aprendo in tal modo nuove possibilità per il futuro espandersi della cultura musicale, sia nel Comune di Castiglione della Pescaia, sia nell’intera provincia.