Una magia che si rinnova ogni giorno, ad ogni ora, e in ogni momento! La musica non ha confini, non ha limiti, non muore mai! Sembra fatta da milioni di note eppure... Sono solo sette, che saltellano di qua e di là, e si insinuano nei nostri pensieri. La musica riesce a sfiorare la nostra anima a riaccendere i nostri ricordi ad esaltare le nostre emozioni. E il mondo forse non potrebbe esistere senza! (Stonenge, 09062009)
Diretta dal Maestro Damiano Santini, la Corale Certaldese, attualmente è composta da circa trenta cantori ed è iscritta alla Associazione Cori della Toscana. Il repertorio della corale è vario; spazia dalla polifonia sacra e profana, ai canti popolari, agli spirituali, ai cori lirici.
Ha partecipato a varie manifestazioni culturali ed ha tenuto numerosi concerti nelle vicine cittadine toscane ed in altre regioni italiane. Oltre a scambi culturali con altre corali italiane ed estere.
Oggi mi sono svegliata pensando a Certaldo... Ma che cos'è questa piccola città che mi affascina così tanto?
Lo so, sono in Italia e questo paese mi ha sempre suscitato grande curiosità ...
Ho sempre pensato, un giorno conoscerò l’Italia e forse perche non, rimanere qui per sempre? Mia madre abita qui, anche mia cugina, allora…
In ogni modo, oggi, giusto oggi mi sono svegliata pensando a Certaldo ...
Per rallentare questa sensazione ho iniziato a scrivere qualche cosa sul blogger, come per far veder al mondo un po’ di questo piccolo paesino, cercando di dire a tutti le persone: "Vengono chi a Certaldo, vengono a conoscere!"
L'occasione è venuta e posso attestare e commentare quello che ho vissuto e goduto, mi sono fascinata con tutto che io ho visto, la bellezza di Elissa non c’è paragone, apprezzare la vista dalla finestra e anche il fascino di questo luogo ... il silenzio, l'atmosfera medievale, ristoranti e caffè, inssuma, come ho detto agli amici, hanno bisogno venire qui per sentire quello che ho scritto ...
Ah, ho dimenticato, Elissa è il nome di uno dei 3 appartamenti di una Guesthouse qui a Certaldo Alto.
Invito tutti coloro a venire a conoscere questo pezzo d'Italia e senza dubbio, rimanere in questa Guesthouse, mi raccomando e si vogliono domandare qualcosa, sarà un piacere risponder, e anche, si siamo in grado di parlare è perché conosciamo bene quello di cui stiamo parlando.
"GUEST HOUSE BOCCACCIO”
Benvenuti nel borgo di mattoni rossi.
Per chi imbocchi da nord la Val d’Elsa al suo confluire con l’Agliena lungo la via Francigena, che si snoda sinuosa nel fondovalle, appare sulla sinistra un poggio miracolosamente verde, concluso alla sommità da un borgo castellare interamente costruito di mattoni rossi, cinto ancora in parte da mura di difesa e di rinfianco, a fare da corona al castello che domina la vallata.
E’ l’originaria Certaldo, alla quale le mura e la positura arroccata hanno consentito di evitare la contaminazione dello sviluppo urbano.
Con un po’ di fantasia si respira ancora l’aria di Boccaccio che qui visse e morì nel 1375.
Situata nel centro storico di Certaldo Alto, la Guesthouse Boccaccio è composta di tre appartamenti recentemente ristrutturati e dotati di ogni comodità. Ogni appartamento ha la propria cucina, soggiorno, camera/e, bagno con doccia. Tutti gli appartamenti, ampi e luminosi, sono arredati con mobili in arte povera che mantengono lo stile medievale dell'ambiente circostante.
Il primo apartamento si chiama Emilia:
Questa è la camera da letto
Il secondo apartamento, Neifile
Con sua belissima camera da letto
E il terzo apartamento, Elissa
La camera da letto
Il sogiorno
Ben accessibile dai questi appartamenti è la torre del palazzo, da dove è possibile ammirare il bellissimo paesaggio della Valdelsa. Essendo Certaldo al centro della Toscana, è comodissimo da qui partire per visitare le più importanti città toscane come San Gimignano (10 km.), Monteriggioni (18 km.), Firenze (35 km.), Siena (25 km.), Volterra (40 km.) etc...
A pochi passi da casa si possono fare bellissime passeggiate tra i campi ed i vigneti della campagna toscana. Non attraversato da strade di grande comunicazione, il borgo offre una tranquilla vita in piena quiete e lontano dai fastidiosi rumori del traffico automobilistico.
E' sempre una buona cosa vedere le foto, troviamo sempre gli amici, alcuni che hanno lasciato, altri continuano ... gli anni passano e il tempo rimane sito davanti a questo
Io ho scelto la mia rappresentante per la giornata della donna,
Una brasiliana, scelta casuale, sì!
Ma, invito tutti coloro che stanno leggendo questo blogger di partecipare e anche
scrivere ad esempio, di una donna, una donna di fibra, autentica,
che è stato una pietra miliare nella storia delle donne nel mondo.
(Immagine di Chiquinha con 85 anni nel giorno di suo compleano)
Una donna coraggiosa che ha scosso il Rio de Janeiro, nella seconda metà del secolo 19 con la sua musica. Suo nome era Edwige Francisca Neves Gonzaga, o come tutti la chiamavano affettuosamente Chiquinha Gonzaga.
Non solo tutto che ha fatto, presso la musica nazionale è anche una pietra miliare nella storia delle donne nel paese. Femminista Chiquinha ha contestato e trasgredito molti modi maciste nel momento in cui ha vissuto, e ancora di più: ora è considerata una dei più grandi strumentisti e scompositrice di musica brasiliana. Suo lavoro riunisce più di 2000 composizioni.
Nata in Brasile ancora nel tempo della schiavitù, precisamente il 17 ottobre 1847, Chiquinha era la figlia di dei ricchi militari, Basileu José Neves Gonzaga e la mulatta Maria Rosa de Lima Gonzaga.
In un momento in cui le donne dovrebbero sposarsi, avere figli e di uscire poco della casa, dedicando tutta la sua vita al marito e di essere costretti a vivere in un soffocante patriarcato, Chiquinha ha studiato musica. Il suo insegnante di pianoforte è stato il direttore d'orchestra Lobo.
Si ha sposato all'età di 13 anni con il ufficiale della Marina Jacinto Ribeiro do Amaral, che non ha mai accettato che sua moglie andasse alle “Sarau Popolare”, che ha reso il matrimonio imposto dal padre di Chiquinha, veloce e pieno di combattimenti.
Con 18 anni, Chiquinha ha lasciato il marito e la casa dove vivevano insieme. Matrimonio fallito s’innamorò di un ingegnere delle ferrovie e hanno cominciato a vivere insieme.
Mentre lui stava costruendo la ferrovia nella Serra Mantiqueira, hanno vissuto felice insieme, viaggiando qui, lì e la come causa del lavoro di lui. Quando la costruzione è stata finita e sono tornati a Rio de Janeiro, il confronto con una società che gli conoscevano e gli condonavano, ha fatto l'loro amore durare un breve tempo. Si Separarono e lei andò a lavorare, vivendo con molta difficoltà.
Sola Chiquinha è stata costretta a dare lezioni di pianoforte per sostenere i loro figli. Ha conosciuto quindi il flautista Antonio da Silva Calado, che l’ha introdotta nelle parti e le “Ruote dei Piagnoni”. In questi incontri con i musicisti bohemien a Rio nel 1877, scrisse, improvvisamente, la polka "attraente", il suo primo grande successo.
E 'stato anche in questo periodo che Chiquinha Gonzaga, che desiderava entrare nel teatro (all'epoca era un po' chiuso alle donne), ha messo in musica il libretto di Arthur Anderson, "Viaggio al Parnaso", che nonostante splendida, è stato respinto per molto imprenditore teatrale, perché suo autore era una donna. Ma questo non l’ha fatto arrendersi, ha scritto e messo la musica a un brano in uno atto "Festa di San Giovanni" nel 1883.
Due anni più tardi, ha messo musica all’operetta dei costumi operetta "La Corte in Compagnia”, con poesia di Francesco Sodré. Il debutto di questo lavoro si è verificato presso nel Teatro Imperiali (dopo S. Giuseppe), a Rio de Janeiro, attraverso il gruppo portoghese Souza Bastos. E 'con quest’ operetta che Chiquinha si è diffusa nel mondo della musica brasiliana. In quello stesso anno, è stata direttrice del gruppo di musicisti del teatro e la banda della polizia militare, diventando la prima donna a dirigere un'orchestra in Brasile. Nel 1887, ha fatto in Teatro São Pedro, Rio de Janeiro, un concerto con 100 chitarre. A quel tempo, Chiquinha ha partecipato attivamente al movimento per la liberazione degli schiavi. Vendeva porta a porta sua musica, al fine di raccogliere fondi per la “Confederazione Per la Libertà (organizzazione anti-schiavitù). Con i soldi che ha ricevuto per la vendita della canzone “Caramuru” è riuscita a comprare nel 1888, l'emancipazione degli schiavi e musicista José Flauto, anticipando di pochi mesi la legge “Aurea”. E 'stata anche un partecipante attiva nella campagna per la Repubblica.
Nel 1897, lei ha composto il ritmo di tango rurali “Corta-Jaca” il tango "Gaucho", pubblicato nel brano "Zizinha Maxixe”, di Machado Careca, che ha fatto in quello momento, molto successo a ballare questa canzone con la sua compagna Maria Lino. Machado Careca, quattro anni più tardi, ha fatto le parole per la composizione, che è stata rinominata "Corta-Jaca. Questa canzone è stata un tale successo è stata inclusa nella rivista luso-brasiliana "Qui e La", in scena in Portogallo ed eseguito, suonata per la moglie del presidente brasiliano, Nair Tefe, in un’audizione nel Palazzo Catete. La performance musicale di lei, al momento è stata considerata una violazione del protocollo, provocando scandalo ai livelli più alti del potere in Brasile. Rui Barbosa ha fatto il suo "discorso", dopo la violazione del protocollo da parte Nair Tefe sulla musica e la danza "... il più basso, più cattivo, il più grossolano di tutti i balli sfrenati, sorella gemella del batuque, cateretê e samba.
(Rio antico)
Nel 1899, mentre si ascolta la prova “Cordao Rosa di Oro”, in Andarai, Chiquinha ha composto la prima marcia carnevale dal titolo "Ó Abre Alas". Poi, nel 1902, fece un viaggio in Europa, ha visitato il Portogallo, Spagna, Italia, Francia, Germania, Belgio, Inghilterra e Scozia. Due anni più tardi lei sarebbe stata invitata a presentare nella sala Neuparth, Lisbona, e nella chiesa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, in Benfica, Lisbona. Nel 1906, è diventata molto conosciuta dal pubblico portoghese dopo avere messo musica in alcuni pezzi di autori portoghesi, tra i quali "Le tre Grazie e lo Stivale del Diavolo". Tornata in Brasile solo nel 1912, per partecipare al debutto di "Forrobodó", operetta in tre atti scritta da Luiz Peixoto e Carlos Bittencourt, in cui Chiquinha ha messo la musica. L'operetta, una deliberata caricatura di una festività dell’élite brasiliana, ha avuto 1500 presentazioni ed è stata un grande successo popolare.
Nel 1915, ha fatto la musica per il pezzo "La Sertaneja" di Viriato Correia. Nel 27 settembre 1917, ha partecipato alla fondazione della Società di Sollevazione, lo SBAT. Nel 1919, ha lanciato la campagna fondi per la costruzione di una nuova tomba per Francisco Manuel da Silva, compositore dell'inno nazionale del Brasile. La sua ultima opera, la musica del pezzo "Maria" da Viriato Correia, risale al 1933. Chiquinha morì nel 1935, ma la sua opera è ricordata nella storia della musica brasiliana. Durante la sua vita ha affrontato tutti i tipi di pregiudizi.
Ha avuto problemi con il governo, volto a tante "opinioni" cattive che la società aveva di lei, ed è stata considerata sovversiva.
Tutto questo per conto del suo genio e il suo spirito libertario. E 'stata lei che per la prima volta ha promosso concerti nei teatri, dove non è stato possibile introdurre strumenti come la chitarra, perché questi strumenti più popolari, erano appartenenti a un mondo di delinquenti e prostitute. Chiquinha è stata una dei responsabili per la nazionalizzazione della musica brasiliana in un tempo, dove tutto era venuto dall'Europa.
Fra poche giorni sarà l'8 marzo, quando si celebra la tanto discussa Festa delle donne, che fra la'altro non è un giorno di festa ma la Giornata internazionale della donna.
Colgo quindi l'occasione per fare gli auguri a tutte le donne della rete e anche fare una piccola riflessione.
Ma qualcuno si ricorda il perchè di questa festa, i reali motivi??
Sempre più persone pensano che basti regalare una mazzetto di mimose e fare gli auguri su Facebook a tutte le proprie amiche e conoscenti per essere a posto per gli altri 364 giorni l'anno.
No mi spiace non basta!!!!
Beh ho deciso di postare qualcosa di questa festa a cui sono particolarmente affezionata ed attaccata, perchè non ci è stato imposto da qualcuno così tanto per... (S.Valentino).
Ma simbolo di celebrazione di conquiste sociali e politiche!!Correva l'anno 1946, ed era conclusa la guerra, e si volle celebrare l'8 marzo, che già esisteva da alcuni decenni, in tutt'Italia.
In una riunione preparatoria a Roma dell'UDI (Unione Donne Italiane) nacque l'idea di mettere all'occhiello un fiore che potesse caratterizzare la giornata, come accade con il garofano rosso per il 1°maggio.
Ci voleva dunque un fiore reperibile agli inizi di marzo poiché all'epoca le serre erano poche e non arrivavano fiori da altri luoghi con la penuria che c'era.
Alle donne romane vennero in mente gli alberi di mimosa coperti di fiori gialli, quando ancora le altre piante erano spoglie, che crescevano rigogliosi in tanti giardini di Roma e dei Castelli.
L'idea ebbe successo: e così da allora la mimosa viene offerta dai bimbi alle mamme, dai fidanzati alle fidanzate, dai mariti alle mogli, dai ministri alle impiegate...
Insomma una scelta casuale ma dal significato felice perché la mimosa simboleggia il passaggio dalla morte a uno stato di luce nella Luce: emblema dunque di rinascita, di vittoria.
Ma se l'idea della mimosa per l'8 marzo è tutta italiana, forse molti di voi non conoscete l'origine americana della celebrazione dei quella giornata, che è nata negli Stati Uniti, a un raduno delle donne socialiste.
8 marzo è, dal 1975, celebrata dalle Nazioni Unite come Giornata Internazionale della Donna.
In questo giorno, nel corso dell'anno 1857, gli operai di una fabbrica tessile a New York sono scesi in sciopero davante la fabbrica per richiedere una riduzione del tempo di più di 16 ore al giorno per 10 ore. Questi lavoratori, che ricevevano meno di un terzo del salario degli uomini, sono stati chiusi in fabbrica, dove, però, ci aveva dichiarato un incendio, e circa 130 donne sono morte carbonizzate.
Nel 1903, i professionisti, degli Stati Uniti hanno creato la Women's Trade Union League. L'associazione aveva come obiettivo aiutare tutti i lavoratori per chiedere migliori condizioni di lavoro.
Nel 1908, oltre 14 mila donne hanno marciato per le strade di New York: rivendicando la stessa cosa che i lavoratori nel 1857, nonchè il diritto di voto. Hanno camminato con lo slogan "Pane e Rose, dove il pane sarebbi il simbolo della stabilità economica e le rose, una migliore qualità della vita.
Nel 1910, una conferenza internazionale della donna tenuta in Danimarca, si è deciso di onorare le donne, per commemorare l'8 marzo come "Giornata internazionale della donna”.
Insomma, come vedete non c'è niente di festivo in quella giornata che occorrerebbe invece dedicare a riflettere sui tanti ruoli non riconosciuti e ai tanti problemi che ancora deve affrontare la donna nel mondo intero.
Dagli stupri alle violenze in famiglia; dalla sottomissione nei paesi islamici alla mancanza di assistenza alle donne con figli... e tanti altri problemi ancora.